UKIYOE. Il Mondo Fluttuante. Visioni dal Giappone

Una mostra da non perdere a Roma: dal 20/02 al 23/06/2024

Roma ci porta in Giappone attraverso un “mondo fluttuante “

A cura di Filly di Somma

Nel cuore di Roma, a due passi da Piazza Navona, nella suggestiva cornice di Palazzo Braschi, imperdibile la visita di una mostra la quale ci porta nel meraviglioso e suggestivo Paese del Sol Levante.

copyright Filly di Somma

“Ukiyoe il mondo fluttuante, visioni dal Giappone” sarà visitabile fino al 23 giugno. I battenti sono stati aperti il 20 febbraio e la mostra ha già catturato molti amanti del Giappone e non solo.

Il visitatore fa un vero e proprio viaggio nell’affascinante Sol Levante in un periodo storico molto particolare, quello tra il XVII e il XIX secolo. Sono ben 150 le opere da ammirare, le quali provengono dal Museo delle Civiltà di Roma e dal Museo D’Arte Orientale di Genova.

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Roma incontra il Giappone

Si entra all’interno della mostra, le luci sono soffuse e sembra veramente di essere volati per un attimo in Giappone. Il buio ha il suo perché ! Le immagini di UKIYO sembrano risaltare nelle stanze del museo come se fossero tridimensionali e camminano insieme a noi, lungo il meraviglioso percorso.

Suggestive le immagini del mondo fluttuante, bellissimi kimono, ventagli, utensili, oggetti, strumenti musicali e tanto altro che guidano il visitatore alla scoperta di un periodo del Giappone alla continua ricerca del piacere, dell’attimo fuggente e del godimento di ogni istante che non sarà mai eterno. Un importante messaggio per tutti noi! Dopo aver vistato questa mostra ne si esce ricchi di “leggerezza” e si “fluttua”.

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Ottima la scelta dei pannelli di vari colori, dal blu cobalto, al rosso, al verde su cui sono adagiate le immagini. E poi ad accompagnare il tutto, dei filmati che ci riportano a quell’epoca, sembra di essere nelle strade della vecchia Tokyo, la Edo di quel tempo e udire le voci di chi viveva una vita fatta di mode e piaceri. E non manca poi la splendida e grande onda che siamo soliti vedere ovunque e che oramai fa parte del nostro quotidiano.

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La grande onda di Kanagawa è una xilografia in stile ukiyo-e del pittore giapponese Hokusai pubblicata la prima volta tra il 1830 e il 1831. È la prima e più celebre opera della serie intitolata “Trentasei vedute del Monte Fuji”, oltre a essere la più famosa nel suo genere e una delle immagini più conosciute al mondo.

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La visita della mostra è un qualcosa a cui tenevo particolarmente, per la mia lunga passione verso la cultura giapponese, verso l’arte e per la mia collaborazione con riviste in cui scrivo di arte e turismo. Qui nella splendida cornice di Palazzo Braschi a Roma, si compie un affascinante viaggio nel Sol Levante. Ci si addentra in un Giappone molto particolare. Ma andiamo per gradi.

Quel mondo “fugace”

Ma cosa significa ukiyoe? Si tratta di un termine giapponese per indicare un mondo “fluttuante” reso attraverso le immagini. Quasi come se fosse una corrente artistica affermatasi in Giappone a partire dalla metà del Seicento. I soggetti di queste immagini ritraevano un mondo contemporaneo, le città in sviluppo e le mode. Parliamo di un periodo storico, chiamato Edo, che in Giappone vide come protagonisti grandi maestri famosi come Hokusai, Utamaro, Eisen. Maestri che diffusero certamente l’arte ma anche dei valori estetici.

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La visita della mostra permette di approfondire la grande influenza che l’ukiyoe e l’arte giapponese ebbero proprio sulla cultura occidentale. Il visitatore assiste anche al racconto dell’esperienza di due artisti italiani, parliamo di un incisore, Leonardo Chiossone, e di uno scultore, Vincenzo Ragusa. Entrambi furono invitati dal Governo giapponese, nel periodo Meiji, in qualità di formatori in quelli che furono i primi istituti di arte e grafica in Giappone.

La mostra mette in risalto la grande conoscenza del Giappone da parte degli artisti Ragusa e Chiossone. Furono infatti dei collezionisti molto appassionati, ma anche i testimoni di una assidua presenza italiana in quel Giappone di fine Ottocento.

Passo dopo passo il Sol Levante sorge

La mostra non solo guida il visitatore alla scoperta di questo affascinante mondo fluttuante nel periodo che va dal Seicento all’Ottocento in Giappone, ma punta l’attenzione anche sulla incredibile collaborazione artistica, fatta di scambi, tra Italia e Giappone. Se si riflette bene l’influenza dell’ukiyoe c’è anche oggi, nei manga e nelle anime, ossia i tipici fumetti e prodotti di animazioni giapponesi ammirati e amati anche in Italia.

La mostra utilizza l’arte e la bellezza come ponti per collegare due mondi che apparentemente sono distanti: Italia e Giappone.

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Ma come si presentano questi ukiyoe? Sono dei rotoli che vengono appesi e srotolati tra le mani, paraventi molto grandi, seta e carta su cui si adagiano dei dipinti meravigliosi, ma anche delle stampe con la matrice in legno sulla carta.

La mostra mette in risalto un periodo importante per il Giappone, quello del Governo Militare dei Tokugawa. Fu un periodo di pace per il Giappone, molto lungo, ricco di cambiamenti importanti, ma che finì quando il Paese si aprì all’Occidente, con scambi forzati. Ben 30 gli artisti che si ammirano durante la visita della mostra. Tra questi nomi illustri spuntano anche quelli dei già citati Utamaro, Hokusai, Sharaku, Eisen.

I soggetti ritratti e il messaggio dell’ukiyoe

La tecnica dell’ukiyoe e quindi la produzione delle stampe creò un vero e proprio mercato nel periodo. Ma furono proprio i soggetti ritratti a costituire la grande novità apportata dall’ukiyoe. Il periodo vedeva come protagonisti i mercanti e la loro vita fatta di lusso e intrattenimenti vari, volti al godimento della vita.

Si assiste a un cambiamento del concetto di ukiyoe, il quale precedentemente, secondo il buddhismo, era visto come un “attaccamento al mondo terreno illusorio da cui fuggire”. Poi il senso del termine cambia e appare opposto ossia il “godimento della moda e di tutto quello che è fugace e va colto subito”. Le immagini che si ammirano percorrendo la mostra sono quelle del teatro kabuki giapponese con i volti degli attori, i quartieri di piacere con le geishe e le cortigiane, ma anche l’arte, la danza, la musica. Questi i soggetti da ammirare nelle immagini dello ukiyoe.

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Infine la mostra ci porta anche a esplorare degli strumenti musicali, i giochi da tavolo, gli accessori alla moda per uomini e donne. Sono ben sette le sezioni che il visitatore si trova ad esplorare nella suggestiva cornice di Palazzo Braschi, per una immersione totale nel periodo Edo del Giappone, tra cultura, estetica, arte, ma anche economica, politica e società.

Una mostra imperdibile che vi farà letteralmente “fluttuare”.

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Ukiyoe. Il mondo fluttuante
Visione dal Giappone 

20 febbraio – 23 giugno 2024

Museo di Roma a Palazzo Braschi
Piazza San Pantaleo 10, Roma

Orari:
Dal martedì alla domenica ore 10.00-19.00.
La biglietteria chiude alle ore 18.00. Giorno di chiusura: lunedì.

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