Filly di Somma
Ogni volta che torno a Parigi c’è un rito che si ripete: passo davanti all’Opéra Garnier, rallento il passo e alzo lo sguardo.
Anche se non entro, anche se non ho uno spettacolo in programma. È uno di quei luoghi che non hanno bisogno di spiegazioni.
Per questo ho sentito il bisogno di scrivere questa nota di viaggio: l’Opéra Garnier chiuderà per circa due anni.
Una pausa annunciata
La chiusura è prevista tra il 2027 e il 2029. Non si tratta di un restauro estetico, ma di lavori importanti e necessari che riguarderanno soprattutto il palcoscenico e le strutture tecniche dietro le quinte.
È il tipo di intervento che non si vede, ma che permette a un luogo storico di continuare a esistere.
Cosa cambia per chi viaggia
Durante questi due anni non sarà possibile assistere a spettacoli all’Opéra Garnier.
Tuttavia, il teatro non scomparirà del tutto dalla vita della città: alcune parti dovrebbero restare accessibili con visite guidate, anche se con limitazioni.
Non sarà la stessa emozione di una serata all’opera, ma resta comunque un modo per entrare in contatto con uno degli edifici più affascinanti di Parigi.
E l’opera a Parigi?
La musica non si ferma.
Molti spettacoli saranno trasferiti all’Opéra Bastille, il grande teatro moderno della città, mentre alcune produzioni potrebbero andare in scena in altre sedi. Se l’opera o il balletto sono parte del tuo viaggio, il consiglio è uno solo: controllare sempre la location prima di prenotare.
Parigi cambia, ma resta Parigi
Dopo la riapertura del Garnier, anche l’Opéra Bastille dovrebbe chiudere a sua volta per lavori, a partire dal 2030. È il segno di una città che si prende cura dei suoi luoghi simbolo, anche quando questo significa metterli temporaneamente in pausa.
Me lo segno sul mio taccuino di viaggio:
tra il 2027 e il 2029 il Garnier riposa.
E forse, proprio per questo, il giorno in cui riaprirà sarà ancora più speciale.
