Filly di Somma
Rome Fashion Show Haute Couture e Prêt-à-Couture, è arrivato alla sua seconda edizione, uno degli appuntamenti dedicato alla moda dell’estate romana. L’evento si è svolto nella suggestiva cornice del Salone delle Colonne all’EUR, nelle giornate del 19 luglio, dedicata ai nuovi talenti e del 20 luglio, dove a sfilare sono state le firme note del Made in Italy.

“Cadetti” e “Ambasciatori” della moda in passerella
Durante la serata iniziale del 19 luglio in passerella si sono esibite le creazioni dei nuovi stilisti, i “cadetti”. Le nuove generazioni hanno presentato 15 capi ciascuno, partendo dal prêt-à-couture, proseguendo con l’haute couture e chiudendo con il classico abito da sposa.

Tra i talents le creazioni di Concita Ties & Pearls, Raimonda Casale, Saro Mattia Taranto, Sonia Verrelli, Pina Grasso e la Coldiretti. Particolare attenzione anche al tema della ecosostenibilità con le sfilate di Concita Ties & Pearls e della Coldiretti.

Il 20 luglio invece è stato dedicato agli ambasciatori della moda, i “veterani”, quelli delle passate generazioni ma sempre attuali e glamour, coloro che non hanno mai timore di rimettersi in discussione, adeguarsi ai tempi, pur rispettando le loro tradizioni e quello stile che li ha resi celebri. Gli stilisti hanno presentato la propria collezione 2025/26, partendo dal prêt-à-couture, proseguendo con I’haute couture e chiudendo, anch’essi, con l’immancabile creazione sposa. In passerella abbiamo visto sfilare case di moda come Alviero Martini, Franco Ciambella, Gianni Sapone, Nino Lettieri, Michele Miglionico e Gabriele Fiorucci Bucciarelli.

La moda omaggia la stampa e l’ amore vince
I giornalisti sono stati accolti con un omaggio di Alviero Martini, una elegante borsa in paglia intrecciata firmata ALV. A questa si sono aggiunti dei prodotti per il corpo e un gadget firmato da MR – Models Runway – Digital Television, i quali hanno creato un’app ufficiale MR TV dedicata a quel mondo glamour e brillante della Moda, sempre in evoluzione e sempre più digitale oramai.

Ogni stilista alla fine della propria collezione ha fatto un piccolo speech, e in particolare Alviero Martini il quale ha sorpreso tutti, presentando agli ospiti e ai giornalisti presenti in sala il suo futuro marito. Il modello sposo ha sfilato accanto alla sposa della casa di moda, con un vestito da cerimonia in pelle bianca e un guanto da box.

Lo stilista Alviero Martini e il suo futuro sposo (modello)
Il loro matrimonio si celebrerà a breve a Rio De Janeiro. Grande emozione per l’annuncio dello stilista, che sigilla un solido connubio tra Moda ed Emozioni. C’è sempre tempo per amare e innamorarsi e la Moda ne è lo strumento.

Lo stilista Michele Miglionico

Lo stilista Nino Lettieri
In sala era presente anche un’altra icona dello stile, Regina Schrecker, la quale è stata omaggiata con lo stesso premio conferito agli stilisti che hanno sfilato le loro creazioni in passerella.

Lo stilista Gabriele Fiorucci Bucciarelli
Il progetto e la Moda a Roma
Rome Fashion Show nasce dall’esperienza ultraventennale maturata nel settore moda dal Direttore Artistico Steven G. Torrisi e da Massimiliano Infantino, e dalla volontà di riportare la moda a Roma, in bilico tra tradizione e tocco contemporaneo.

Presenti all’evento tante istituzioni che hanno patrocinato il progetto Rome Fashion Show #Haute Couture, tra cui la Presidente Nazionale Dominga Cottarella di “Campagna Amica e Terra Nostra Coldiretti“ e la Presidente Nazionale Maria Francesca Serra di “Coldiretti Donne“ che con il Direttore Artistico Steven G. Torrisi, hanno proposto capi realizzati con le vecchie tradizioni sartoriali e con materiali ecosostenibili, per un futuro della moda sempre più green e attento alla salvaguardia del pianeta e dell’ecosistema.


Lo stilista Franco Ciambella
L’Alta Moda ritorna a Roma, e infiamma il pubblico, per una moda concentrata sempre di più verso la personalità e lo stile, piuttosto che su quei classici canoni di bellezza statuaria.

Nel corso degli anni
Alla classica domanda se l’Alta Moda sia nata a Roma o a Milano, la risposta è che la moda italiana ha due capitali: Roma per l’alta moda e Milano per il prêt-à-porter.
Verso la fine del XIX secolo a Roma cominciano ad apparire abili sarti che saranno gli antesignani di quella che poi diventerà una vera e propria moda conosciuta in tutto il mondo, con negozi ovunque e quelle vetrine di atelier che cominciarono a farsi strada e a illuminare le vie della capitale proprio nei primi anni del Novecento. Basti pensare a case sartoriali come Le Sorelle Fontana ad esempio, solo per citarne alcune.
Siamo nella metà degli anni Sessanta, e fu così che le case di alta moda trasferirono le presentazioni delle loro creazioni nei propri atelier da Firenze a Roma, mentre a Milano cominciava ad affacciarsi la moda prêt-à-porter con le prime sfilate di coloro che poi divennero famosi stilisti, basti pensare a Missoni e Krizia.
Roma stava offrendo alta artigianalità, tradizione e soprattutto mano d’opera ma sicuramente era ancora troppo lontana da quel tocco glamour della città di Parigi.
Un cambiamento importante avvenne verso la fine degli anni Sessanta, quando in Italia arrivò – dagli Stati Uniti e dalla Francia – il prêt-à-porter, parliamo di abiti fatti in serie da indossare tutti i giorni. Fu così che la maggior parte delle aziende abbandonò quella alta moda, perché considerata troppo costosa, e si avvicinò invece alla grande industria. Fu proprio questo momento a suggellare il trasferimento delle sfilate da Roma a Milano.
La capitale quindi rimase con quei pochi marchi che si dedicavano in particolare alle signore ricche, alle mogli di politici e alle donne dello spettacolo. Basti pensare a stilisti come Gattinoni e Rocco Barocco ma anche la sartoria maschile di Brioni ad esempio. Ed è proprio in questo momento che nomi come Valentino, Fendi e Renato Balestra cominciarono a farsi largo. Una moda di nicchia, per pochi, artigianale ma decisamente di grande fascino e bellezza che rimase circoscritta alla realtà romana.
Alta Roma
Nel 1954, i grandi nomi della moda romana fondarono il Centro romano per l’alta moda italiana, in questo modo si tentò il possibile affinché fosse Roma ad avere tutte le caratteristiche per essere definita la capitale della moda. Ma non fu affatto semplice e quindi fu così che nacque un evento: Alta Roma.
Tra i tanti artefici coinvolti, vi fu la partecipazione della Camera di Commercio di Roma, della Regione Lazio e dell’ Agenzia ICE, Istituto Commercio Estero. L’intento era proprio quello di promuovere le eccellenze italiane, le lavorazioni artigianali di stilisti e designer ma anche le attività di formazione, mirate alla creazione di nuovi talenti.
Dal 2002 Alta Roma offre un’importante vetrina nazionale e internazionale per gli stilisti e i creativi. Sempre nuovi progetti vengono elaborati per valorizzare i talenti emergenti, ma anche le piccole realtà sartoriali e quei designer indipendenti che sono indispensabili per la moda italiana.










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Tutte lo foto copyright: Filly di Somma
